giovedì 3 aprile 2014

Malattie dell’orto. L’oidio o mal bianco

Malattie dell’orto.  L’oidio o mal bianco

Le malattie fungine (crittogamiche) più frequenti nell’orto sono la peronospora e l’oidio, detto anche mal bianco, muffa bianca, nebbia, albugine. La peronospora si combatte con prodotti a base di rame, mentre per l’oidio l’arma decisiva è lo zolfo.

Esistono in commercio numerosissimi prodotti a base di zolfo (o anche zolfo ramato) ma quando l’attacco non è troppo prepotente si può ricorrrere a metodi naturali.

Attenzione però, nessun metodo è curativo: quindi una pianta ammalata non guarirà mai. E’ possibile recuperarla eliminando tutte le parti infette e trattando le parti sane a scopo preventivo. Ovviamente però se l’infezione è troppo avanzata, non  esiste altro rimedio che sradicare la pianta e smaltirla ben lontano dall’orto per evitare che le spore si disperdano sul terreno.

Foglie di salvia su cui sta comparendo la muffa bianca
 

L’oidio è un fungo parassita che si diffonde rapidamente creando un feltro di colore biancastro e di aspetto pulverulento. Colpisce tutte le parti della pianta: le foglie, i germogli ed i frutti. Questi arrestano la crescita, decolorano e ammuffiscono. L’oidio attacca tutti gli ortaggi, ma in modo particolare le cucurbitacee, zucchine e cetrioli.

La propagazione avviene attraverso spore che possono essere veicolate anche dal vento, ma in genere dalla temperatura moderata (il massimo della diffusione avviane quando latemperatura si aggira ttorno ai  22 gradi) e dalle condizioni umide in cui si trova la pianta. Per la verità, tutte le malattie crittogame si sviluppano con particolare virulenza in presenza di condizioni climatiche umide  e scarsa ventilazione.

 
Pianta di zucchini che può essere recuperata eliminando tutte le foglie con segni di muffa e trattando le altre con zolfo.
 

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L’orto classico è sempre stato coltivato su aree di terreno concimate ogni anno, ripetutamente, tramite l’aggiunta di concimi organici, come le deiezioni animali. Per questo, quando si parla di terra da orto, si intende una terra ben grassa e fertile. Purtroppo negli ultimi decenni diversi fattori hanno fatto sì che gli ortaggi venissero coltivati in terreni sempre meno fertili: da qui l’esigenza di aggiungere elementi nutritivi a base di concimi chimici. Anche nei piccoli orti domestici diventa sempre più difficile fornire annualmente le dosi minime necessarie di concimi organici, per diversi motivi quali i problemi di gestione pratica e igienica degli stallatici, la difficoltà di reperimento dovuta alla rarefazione delle stalle e, nelle zone più abitate, i problemi di convivenza con il vicinato. Gli ortaggi sottraggono grandi quantità di nutrimento al terreno, la cui fertilità va integrata ad ogni nuova coltivazione; dunque, oltre a soffermarsi sulla concimazione organica, questo libro esplora anche le tecniche di concimazione chimica.

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Prevenire l’oidio

Una prima prevenzione la si attua rispettando le distanze di impianto e lasciando spazio tra le piante, in modo che l’aria circoli. Nel  caso dei pomodori, peperoni e melanzane, eliminare tutte le foglie in basso che potrebebro venure a contatto con il terreno. Inoltre sfogliare le piante troppo ricche di foglie che impediscono il passaggio di aria e luce tra la chioma. Per i zucchini, eliminare le vecchie foglie al di sotto della zona fruttifera. Si consiglia di innaffiare a scorrimento, oppure, se si vuole innaffiare a pioggia, farlo alla prima alba e non la sera, quando l’acqua rimane sulle foglie per tutta la notte. Inoltre, sostenere con canne o reti gli ortaggi più alti.

 
Pianta di zucca ormai compromessa dalla malattia.
 

COMBATTERE L’OIDIO

Per la lotta all’oidio si utilizzano prodotti a base di zolfo, anche con più applicazioni nel corso del ciclo produttivo della pianta.  In agricoltura biologica l’uso dello zolfo è consentito.

  Lo zolfo agisce per contatto. Il trattamento deve essere diffuso uniformemente su tutta la superficie da proteggere. A tal fine sono da preferire i trattamenti liquidi a quelli in polvere.  Nell’usare lo zolfo bisogna fare attenzione alla temperatura. Sotto i 18 gradi non produce effetto, sopra i 30 può essere tossico per la pianta.

Lo zolfo non è tossico rispetto gli animali domestici (cani e gatti) e non penetra negli ortaggi, per cui è sufficiente un buon lavaggio per eliminarlo completamente. Viceversa alcuni antioidici di sintesi  reperibili sul mercato possono accumularsi sui prodotti e vanno usati solo in caso di estrema necessità.

Lo zolfo in polvere va distribuito sulle piante con un soffietto, all'alba presto quando le foglie sono ancora umide di rugiada.

 

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Naturalmente come già detto, prima di irrorare la pianta bisogna rimuovere tutte le foglie già colpite perché lozolfo ha potere preventivo, non curativo. Irrorare tutte le parti della pianta, anche lo stelo principale e le parti inferiori delle foglie.

 

Se poi si vogliono usare metodi casalinghi e materiali più facilmente reperibili rispetto allo zolfo,  nei casi in cui l’infezione è ancora leggera si possono usare i seguenti prodotti:

Bicarbonato o aceto: un cucchiaio abbondante di bicarbonato o di aceto, disciolto in un litro e mezzo di acqua.

Acqua ossigenata: Spruzzare senza diluizione su piante già cresciute.

Latte: diluito  al 50% con acqua, spruzzare ogni 3-4 giorni. Il latte ostacola l’adesione del fungo alla pianta.

Macerato di equiseto: fate macerare in 10 litri di  acqua fredda per due giorni 500 grammi di equiseto. Filtrate e spruzzate sulle piante.

 

 

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L’ortica, erba spontanea e preziosa, come usarla nell’orto

L’ortica, spontanea e preziosa, come usarla nell’orto

E' veramente sorprendente scoprire come un'erba comunemente ritenuta non solo inutile, ma anche fastidiosa, possa venire impiegata in moltissimi modi, nel campo alimentare, in quello medicale e cosmetico, o nelle pratiche di agricoltura biologica. In questo articolo esaminiamo alcuni usi riferiti a quest'ultimo argomento.

Spero che nessuno, vedendo crescere l’ortica nel suo orto, inveisca contro questa preziosissima pianta. Se fosse possibile, inviterei ogni orticoltore a coltivarla in abbondanza in un apposita aiuola. Infatti l’ortica ha numerosissime applicazioni pratiche vantaggiose. E’ un ottimo concime, è un antiparassitario efficientissimo, e volendo la si può anche mangiare. In questo post invece vedremo come usarla nell’orto.

L'ortica cresce molto rigogliosa negli orti, specialmente ai bordi delle aiuole ben concimate.
 

L'ortica potrà essere utilizzata sia fresca che secca. Per cominciare, possiamo raccogliere la pianta completa (eventualmente anche le radici)  in grossi mazzi. Come uso più  immediato, si può aggiungere al mucchio del compost.
 

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Inoltre può essere usata come fertilizzante direttamente nelle coltivazioni. Per esempio, ogni volta che mettete a dimora delle piantine (per esempio melanzane, peperoni, pomodori ecc.) mettete un pò di ortica in fondo alla buca che dovrà ospitare la piantina miscelandola e coprendola con un pò di terra.
A questo fine, per avere sempre disponibile del buon fertilizzante, potete essiccare l'ortica e conservarla in quei sacchetti usati per vendere le patate nei supermercati. Non la pressate nei sacchi, per evitare che le foglie si polverizzino e si disperdano.

Per essiccare l'ortica legatela in mazzi e appendetela in un luogo riparato (per esempio, sotto una tettoia).
 

Un altro metodo di usare l'ortica fresca come fertilizzante, è quello di farla macerare per qualche giorno nell'acqua. Mettete in un secchio dell'ortica fresca pressandola fino a riempire il 10 - 15% del secchio, poi riempite d'acqua e lasciate a macerare per alcuni giorni, almeno quattro. Poi spargetela sul terreno che volete fertilizzare.Se invece volete usare l'ortica come antiparassitario, per combattere gli afidi, lasciatela macerare per due giorni, poi filtratela in un contenitore adatto. Sarà molto più efficace se aggiungete un tensioattivo, come per esempio del sapone.
 

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Potete aggiungere del detersivo liquido per stoviglie (quindi compatibile con l'alimentazione umana) meglio se al limone. Se siete particolarmente puristi potete aggiungere, invece, delle scaglie di sapone di Marsiglia (quelle vecchie saponette quadrate che forse troverete ancora in qualche ferramenta) miscelando bene. La dose è un quarto di bicchiere in entrambe i casi per un secchio d'acqua.
Mettete poi questo prodotto in uno spruzzatore ed irrorate le piante da proteggere. Insuperabile contro i pidocchi non solo degli ortaggi, ma anche dei fiori, specialmente le rose.

Per usare il prodotto come antiparassitario filtratelo bene e distribuitelo con uno spruzzatore. L'odore non è gradevolissimo ma il risultato è garantito. Il prodotto non si conserva molto a lungo.

Per quanto sia possibile acquistare dei semi di ortica, il metodo più semplice per procurarseli è quello di raccogliere i pennacchi che compaiono sulle piante verso la fine dell'inverno. Metteteli su un foglio di carta di giornale e lasciateli seccare.  Dopo circa quindici giorni, scuotendo i rami, i semi cadranno sulla carta

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Quando ci accingiamo coltivare un orto abbiamo in mente alcuni ortaggi principali, quelli solitamente più presenti sulla nostra tavola, e ignoriamo che la gamma di varietà è veramente vasta. Molti credono che l’orto rappresenti una attività da iniziare in primavera terminare alla fine dell’estate: invece, ci sono moltissimi ortaggi che possono esser coltivati anche l’inverno, semmai con dei piccoli accorgimenti per preservarli dal gelo. Molti altri rimangono stupiti quando affermo che ci sono almeno un centinaio di ortaggi diversi, considerando solo le varietà principali. Questo libricino, per le sue dimensioni e le sue finalità, non vuole essere esaustivo ma vuole offrire una prima base di valutazione e conoscenza.
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Topi in giardino. Rimedi biologici per allontanarli

Topi in giardino. Rimedi biologici per allontanarli

Molti sono afflitti dalla presenza di topi nel giardino e nell’orto; questi animaletti non hanno neppure paura di entrare nelle case, e spesso lo fanno. Essendo buoni arrampicatori capita di trovarseli in casa  anche nei piani alti

Non è facile liberarsi dei topolini che possono invadere le case. Non è sempre detto che un gatto aiuti, perché occorre trovare il gatto giusto. Spesso questi animali sono troppo sedentari e abituati ad avere la greppia piena di ottimo cibo, per cui disdegnano l’attività della caccia.

Del resto le esche avvelenate sono pericolose perché possono essere ingerite anche da altri animali. Il topo impara subito a riconoscerle e se mai accade che qualcuno le mangi, corre a nascondersi e muore in un posto dove non è raggiungibile: questo significa che il veleno ingerito si degrada con lui e inquina il nostro terreno. Anche le trappole non sono una buona soluzione per quanti trovano rivoltante assistere all’agonia del topo che vi è rimasto preso; del resto, uccidere un topo non impedisce che molti altri vengano a prendere il suo posto.
 

Topi in giardino
 

La soluzione proposta in questo post è veramente ecologica, in quanto usata da tempi immemorabili e basata sull’esperienza di chi non  disponeva di altri mezzi se non i gatti affamati. In effetti, la domesticazione del gatto derivò dalla necessità di difendere i granai dagli assalti dei topi. Gli egizi tenevano i gatti in grandissima considerazione proprio per la loro abilità di cacciatori.

 

L’altro metodo sicuramente ecologico tramandato dalla tradizione contadina, consiste nell’uso di sostanze repellenti che tengano lontano il topo per una sua repulsione naturale.

Chi coltiva l’orto sa che esistono diverse piante che hanno la capacità di allontanare i parassiti, in particolare le piante officinali ma anche altre. E' opinione comune che i bulbi della frittillaria respingano i topi dal giardino.

Pianta di ruta vista nel suo insieme
 

La pianta principale, tra quielle che hanno9 una spiccata proprietà repellente per i topi, è la ruta.
La ruta comune (Ruta graveolens) cresce solitamente sulle rive dei laghi alpini, ma può essere coltivata un po’ dovunque. Se ne vendono i semi nelle sezioni dedicate alle piante aromatiche. E’ una pianta perenne a fusti ramificati, alta circa 80 cm. Presenta fiori gialli. Tutta la pianta emana un odore spiccato, per alcuni piacevole tanto che si usa per aromatizzare molte grappe.
 



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Piantare la ruta nei giardini tiene lontani topi, e qualcuno afferma che sia repellente anche per i serpenti.
Un impiego domestico non alimentare, sicuro ed efficace, è quello di tenere qualche ramoscello di ruta fresca negli ambienti infestati dai topi che non ne sopportano l'odore.
I semi della  ruta possono essere reperiti facilmente nei garden center più forniti.
I fiori della ruta
 

Il rimedio tradizionale contro i topi rimane sempre il gatto. Anche la semplice lettiera del gatto posizionata nel giardino funziona da ottimo deterrente. Naturalmente, come già detto, ci vuole un gatto che non sia già sazio. Inoltre i gatti, se difendono l'orto dai topi, arrecano diversi danni alle coltivazioni, specialmente alle nuove semine, per la loro abitudine di scavare la terra fresca.
 

Anche i gufi sono ottimi cacciatori di topi. Se potete ospitare un nido di gufi nel vostro giardino, i risultati saranno immediati e visibili. Purtroppo i gufi non sono animali domestici e devono scegliere liberamente il luogo in cui nidificare.
 

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Altri rimedi e consigli
Altri consigli che speso vengono forniti sono inefficaci. Per esempio, ostruire i buchi di accesso o i buchi della tane dei topi non serve a niente perché in breve ne scavano altri, anche attraverso i muri. Gli scacciatopi a ultrasuoni possono avere un effetto iniziale, ma il topo è un animale intelligente e riesce presto a capire che si tratta solo di un suono e che sopportandolo riuscirà comunque ad avere il suo cibo.
Il rimedio veramente efficace
Per allontanare con sicurezza i topi occorre far affidamento proprio sulla loro intelligenza, e fargli comprendere che non c'è nessun vantaggio a girellare nel nostro giardino perché... non c'è niente da mangiare. Quindi eliminate dai luoghi che volete proteggere qualunque fonte alimentare che potrebbe essere gradita al topo, come per esempio i piatti di cibo per i cani, i gatti e altri animali domestici. Se avete galline o altri animali da cortile rassegnatevi ad avere sempre una buona tribù di topi che si ciberanno dei loro avanzi. Ricordate che i topi più o meno affamati possono mangiare qualunque cosa, come per esempio giornali, libri e carta in genere, fino alle etichette delle bottiglie vecchie. Se la fame è molta possono  rosicchiare anche il legno delle mensole, la paglia delle damigiane, e simili. Per questo i contadini usavano tenere un mazzetto di ruta nelle cantine.

 
 
 
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